CUSTMER SERVICE, ARTE PERDUTA

BY IVAN FOINA | 22 Set 2016




Ho letto questo titolo su un post che ho trovato in linkedin, mi ha incuriosito e l'ho letto….il post è di Brittany Lee – ne riporto alcune parti con le mie considerazioni - la domanda da cui si parte è questa:

“Il servizio clienti è un'arte perduta?

Facendo l'esempio della ristorazione, ma applicabile a tutti gli altri settori, si osserva sempre di più che il servizio clienti sta lentamente diventando un'arte perduta.

In quanti di noi, almeno una volta, parlando di qualche ristorante abbiamo detto: il cibo era buono ma il servizio era carente.”

Brittany facendo l’esempio di Millennials e baby boomer che possono essere molto diverse ma simili su una cosa, il servizio, sostiene che le persone tornano allo stesso prodotto, nello stesso posto indipendentemente dal prezzo, se ricevono attenzione, un tocco personale, oltre che un ottimo servizio clienti.

Personalmente sono d’accordo con questa affermazione, quanti di noi scelgono un negozio, un fornitore, ecc. sulla base di come sono trattati?

Viviamo in un mondo dove la tecnologia ci ha reso più efficienti a costo della nostra capacità di assistenza personale. Siamo in grado di fare grandi report, documenti, presentazioni, siti web ed in generale grandi cose sui nostri computer e tablet, ma non stiamo attenti a fornire il servizio con un tocco personale per far sentire bene il nostro cliente.

Abbiamo ritmi di vita molto frenetici ed a volte, come clienti, privilegiamo di quello che sembra facile e veloce….ed a volte lo facciamo anche con i nostri clienti….come suggerisce Brittany Lee è importante mantenere "il tocco personale"

Ognuno di noi ha il proprio tocco personale, quella cosa che lo differenzia dagli altri….ecco questo tocco, questa cura, questa “trovata” va utilizzata con i clienti e nella relazione con i clienti

Credo che la relazione con il cliente sia il motivo principale di acquisto e per me è un argomento sensibile, ci sto studiando e lavorando sopra, per migliorare sempre di più.